In esplorazione sui sentieri del parco dell’ Alta Murgia… in mountain bike!

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In questo articolo non parlerò affatto di moto.

Qualcuno potrà forse storcere il naso, ma in fondo sono sempre stato del parere che due ruote siano sempre due ruote, con o senza un motore. 

E il fascino dell’esplorazione rimane identico indipendentemente dal mezzo che ci permette di compierla.

Eccomi a scrivere di una mattina in cui mi sono svegliato con la voglia di uscire e godere della bella giornata…senza al contempo avere alcuna voglia di mettermi in sella ed andare a tutta come faccio il più delle volte che esco in mountain bike.

Dopo un lungo pensare e ripensare sul da farsi (con la scusa ho dato il tempo ad una fredda mattinata di dicembre di scaldarsi un po) ecco l’idea: ho in mente una serie di posti interessanti, alcuni li conosco già mentre altri mi riprometto da tempo di scoprirli…perchè non collegarli come puntini in un unico itinerario da fare in una mattinata? Del resto un giro in bicicletta così “turistico” non lo faccio da molto tempo.

Per l’occasione mi sono cimentato anche nel montare il piccolo video a inizio pagina con l’action cam che da tempo desideravo e che ho ricevuto da poco come regalo di compleanno.  🙂 Non linciatemi, non è granchè ma sono veramente alle prime armi in questo ambito.

Sports Camera
Sdraiato sul prato!

Partito con calma, mi dirigo verso la foresta di Mercadante: non vi entrerò come di solito faccio, mi limiterò a disegnarne parte del perimetro sud per raggiungere una zona un po più alta, intorno ai 500 metri di altitudine, su cui si snoda un semplice sentiero, che discende poi seguendo il corso di una lama (canale naturale in cui confluiscono le acque piovane). Da qui la vista puo spaziare lontano, grazie all’atmosfera tersa e fredda si scorgono il Vulture, i monti dell’ Appennino Lucano e del Pollino. Il complemento fra il blu del cielo e il verde brillante delle giovani piantine da poco seminate nei campi contribuisce alla sensazione di pace che c’è qui.

Mass. Lillo
Masseria Lillo

Prossima tappa una masseria abbandonata che ho visto un giorno dal punto panoramico di Murgia Sgolgore. Sulle topografiche c’è ma non ha un nome, la sua posizione in una specie di conca mi fa pensare che deve essere interessante da vedere. Identifico facilmente la strada che vi porta (sembra non ci passi nessuno da parecchio), è ormai un rudere ma non delude affatto: la vegetazione lentamente la sta inghiottendo buttando giu i muri a secco, ma la struttura è molto grande e molte stanze sono ancora visitabili. Una targa sulla porta d’ingresso reca in latino il nome del proprietario che la edificò.

 Dopo la sosta proseguo in direzione sud su un sentiero ben battuto che attraversa alcuni poderi, per poi costeggiare un’altra lama piu grande e scoscesa, il Graviglione. Tecnicamente sarebbe stato ancora più interessante scoprire un sentiero sul fondo di quest’ultima…ma non sembra essercene, in ogni caso in futuro tenterò.

Iazzone
Iazzone e linea FS Gioia – Rocchetta

Giungo così sulla SP 235 Altamura – Santeramo in Colle, che seguirò per qualche centinaio di metri prima di risalire il corso di Lamalunga, altro impluvio dove molte volte sono stato a piedi e che ritengo molto affascinante: reca infatti le tracce di antichi insediamenti risalenti perlomeno all’ epoca della riforma fondiaria, durante la quale i contadini piu poveri si spaccavano la schiena al sole per trarre quel poco di sostentamento da questa terra aspra e rocciosa. Le vecchie strade ed i piccoli poderi, le abitazioni rurali, sono tutte costruite e delimitate da muretti a secco. Inoltre il corso della lama è inframezzato dalla linea F.S. Gioia del Colle – Rocchetta S. Antonio, la quale in passato suppongo fosse molto utile ai lavoratori che si recavano a lavorare nelle industrie, ma che scrivo si avvia ad essere totalmente dismessa. Ho trovato molto affascinante (nella sua malinconia) il tracciato di questa ferrovia che scorre solitaria sull’altopiano, e la ritroverete senz’altro in qualche mio articoletto.

Ad un certo punto individuo un divertente ma ripido singletrack in salita, che mi condurrà presso il sito archeologico di S. Angelo in Criptis, dove si trova una chiesa rupestre al di sotto di una masseria. Attualmente, purtroppo, non è visitabile.

Mass. Balestra
Masseria Balestra

Decido dunque di avvicinarmi verso casa, non seguendo la vecchia strada cassanese-materana, ma deviando verso il bosco di Mesola, posto fra Cassano e Santeramo. Seguo un po di strade di campagna, a tratti asfaltate ed a tratti sterrate e ben tenute, delimitate dai tipici muretti a secco e da alberi di querce endemiche. Un altro divertente singletrack mi introduce nel boschetto che attraverso velocemente, imboccando l’antica strada sterrata che univa queste località con il paese.

Sono ormai praticamente a ridosso di casa ma non è ancora ora di pranzo e quindi mi allungo un pò per costeggiare un’altra bellissima masseria, la Santoro, caratterizzata da un ingresso a ponticello e dai suoi grandi archi che reggevano un tetto ormai crollato da decenni. Penso che ai suoi tempi fosse una delle piu belle della zona.

orchidea
Orchidea

Rientro in paese seguendo un sentiero a me molto caro che si snoda su un antichissimo tracciato ad ovest del paese, nella zona denominata “Santiquando” o “Popolo” a seconda delle fonti. Molto divertente in bicicletta e bello paesaggisticamente, percorre un’ altra lama che presenta tracce di insediamenti umani molto, molto antichi nonchè, in primavera, una varietà di specie floreali non comune. Il miglior modo per concludere questi 48 chilometri fondamentalmente “dietro l’uscio di casa” ma inediti e molto interessanti per chi, come me, oltre a pedalare ama perdersi nella natura ed assaporare quella sottile soddisfazione che da scoprire, di tanto in tanto, qualche posticino ignoto ai più.

Sports Camera

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2 Risposte a “In esplorazione sui sentieri del parco dell’ Alta Murgia… in mountain bike!”

  1. Hai tracciato il percorso con qualche applicazione tipo Strava, runtastic o altro?

  2. ciao Gabriele, ho registrato il percorso con strava, tuttavia non l’ho condiviso perchè non è una traccia “pulita”. Ho fatto diverse deviazioni alla ricerca di possibili varianti, inoltre in due o tre punti sono passato molto vicino a masserie abitate. Per questo, volendo evitare che qualcuno possa trovarsi in difficoltà o in situazioni spiacevoli seguendola, non l’ho caricata qui. Prossimamente (quando comprerò una nuova bici!) rivedrò il percorso cercando di perfezionarlo ed eliminare questi inconvenienti, dopodichè lo caricherò 🙂

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