Monte Raparello

Domenica. Sveglia impostata alle ore 5,15, che tanto l’insonnia mi sveglierebbe ugualmente a quell’ora.

Ma chi te la fa fare, resta a letto! E’ domenica! Per controbattere a queste razionalissime affermazioni, bisogna provare ad uscire di casa col sole ancora basso, l’aria frizzante e una luce calda che cambia paesaggi e prospettive.

Fare colazione per strada a 150 km da casa, potendo ancora godere dei meravigliosi giochi di luce che il sole, non ancora alto, crea insinuando la sua luce fra i calanchi di Aliano.

I Balzi di Sant’Oronzo, SS598

Ritrovarsi in un paesino dell’Appennino ancora addormentato (fortuna che ho lo scarico originale!) e rendersi conto che forse è piu sveglio di te, come si evince dalle sette Peroni scolate in bella mostra sul tavolino fuori dal bar sport.

Alle otto e mezza, quando normalmente stai scaldando la moto in garage, sei già in cima ad una rupe, a 1300 metri di altezza, da dove si vede il mare lontanissimo ed argenteo, nella nebbiolina del mattino ancora presente. Avere tutto il tempo di assaporare, di fotografare. Di riflettere.

Lo Ionio in fondo. In basso, S. Martino d’Agri.
Monte Raparo dal Raparello (1288m)

Non è un problema dover andare pianissimo perchè la tua strada è inghiottita dalle ginestre, le mucche ti tagliano la strada ed i cani ti inseguono, mentre le sospensioni fanno quel che possono su ghiaione e buche. Sono ancora le 9. Oltretutto la natura sembra adesso piu accesa, più viva. Il profumo delle ginestre è inebriante. Tutte cose che non riesci a notare a mezzogiorno.

Ginestre ovunque!

Entro in tutti i paesi che incontro. Per la verità stavo cercando dei prodotti tipici da portarmi a casa, ma ahimè sarà il covid, sarà l’orario, sarà la norma, non sono riuscito a trovarli. Pazienza.

Nel frattempo qualcuno (il meteo) decide di iniziare a pasticciare col tubetto del bianco ed inizia a buttarne a caso su quella grande tela che è il cielo: se hai una macchina fotografica in mano, è certamente una bella notizia. E così dalle balconate di Grumento Nova, si può godere di questo:

la val d’Agri verso Nord. a destra, il sacro Monte di Viggiano.

E di questo:

Il lago di pietra del Pertusillo

Ho ancora il tempo di allungarmi un po a sud, verso Moliterno, per fare qualche foto in zone per me quasi inesplorate

Scopro curve fantastiche. Incrocio anche un amico che non vedevo da tanti anni. Alla fine non è poi così difficile incontrarsi su queste strade

Sarconi. Città “del rinomato fagiolo” che però non ho trovato…

Bene, foto di qua foto di la, sono le dieci e mezza, ho fatto circa duecento chilometri, forse anche qualcuno in più. Da molto tempo programmavo di venire ad esplorare meglio questi luoghi, spesso rinunciando per mancanza di tempo. Ed invece oggi ce l’ho fatta. Adesso ho tutto il tempo di puntare le ruote verso casa, scegliendo la strada che mi va, non necessariamente la più dritta. Ed allora, visto che inizia a far pure calduccio, meglio risalire l’appennino, farsi un caffè al fresco e qualche curva in solitaria…nel frattempo però sono numerosi i paesaggi, gli elementi che continuano ad attirare la mia attenzione:

Spinoso

Alla fine riesco ad arrivare a casa in tempo per il pranzo, con ben 400 km sul trip. Molte volte mi sono trovato ad essere schiavo dell’orologio, a non poter fare ciò che avrei voluto per problemi di orario.

Ma questa volta no. Ho potuto godere appieno il giro. Certo alla fine ero stanco…ma si, posso proprio dire che fare il sacrificio di alzarsi alle 5 sia valso a qualcosa.

Del resto si sa, il tempo ha un valore inestimabile!