Dolomiti Lucane

Lunghezza itinerario: 70 km

Tempo stimato: di guida bastano un paio d’ore, ma consiglio di ritagliarsi l’intera giornata in modo da avere la possibilità di visitare i luoghi con calma.

Dove mangiare: possibilità di pranzo al sacco presso le numerose aree attrezzate in diversi punti lungo la strada, oppure presso uno dei numerosissimi agriturismo lungo la strada.


Dici Basilicata e subito pensi ai Sassi di Matera. La città scavata nella pietra.

In realtà qui la pietra è riuscita a regalarci anche un altro posto speciale. Ce ne si rende conto percorrendo la SS407 Basentana, a sud di Potenza. Proprio da qui si parte per un breve ma intenso tour alla scoperta di questo piccolo angolo di paradiso.

Basta infatti uscire dalla superstrada e fermarsi sul vecchio ponte sotto di essa: sotto di noi il letto del fiume Basento, con le sue pietre bianchissime, più indietro, quasi minacciose, le pareti a strapiombo hanno tutta l’aria di sentinelle a protezione di qualcosa.

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Una stradina laterale percorre la gola prima di arrotolarsi in decine di tornanti: qualche mucca ci nota, interrogativa, mentre continuiamo a fare seconda-terza-seconda-prima-seconda-terza. Siamo nel parco di Gallipoli Cognato, un bosco molto bello e vario, una vegetazione rigogliosa di querce e cipressi. In pochi minuti ci troviamo quasi a mille metri. prima che la strada inizi a scendere dall’altro versante, in direzione di Accettura.

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Il paese, famoso per la festa che si tiene in Maggio, è carino da visitare a piedi, prima di riprendere la strada che, in breve, rientra nel bosco. E’ molto bella anche qui, sebbene un po rovinata. Dopo una decina di chilometri un bivio ed una stradina stretta sulla destra porta le indicazioni per Pietrapertosa.

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Si sale, lentamente, lungo la irta parzialmente coperta di foglie. La strada è immersa nel bosco per chilometri, ogni tanto sbuca qualche tavolino, qualche area picnic deserta.

Ad un certo punto il panorama inizia ad aprirsi, ci ritroviamo a costeggiare una bianca, liscia parete rocciosa che sembra volerci cadere addosso (ed in effetti le pietre rotolate giu, sulla strada, sono frequenti). Man mano che guadagnamo quota, però, alla nostra sinistra si apre un panorama particolarissimo. Lame di roccia conficcate nel terreno boscoso, come se fossero testimoni di un ambiete antico ed ormai scomparso, emergono dalle montagne tutt’intorno. A guardar bene possiamo scorgere alcuni piccoli borghi, Pietrapertosa e Castelmezzano, posti l’uno di fronte all’altro sono i custodi delle Dolomiti Lucane. Distanti un paio di chilometri in linea d’aria, andare dall’uno all’altro è un’esperienza che puo regalare emozioni intense e diversissime, a seconda del…mezzo che si sceglie per farlo.

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si…l’unica foto da qui l’ho scattata mentre ero in bici!

Per esempio si potrebbe pensare di farlo a piedi. Il sentiero delle “Sette Pietre” scende ripido sino al torrente, dove superato un antichissimo ponte, si inizia a risalire con la stessa difficoltà dall’atro lato. Circa tre chilometri molto belli per gli amanti delle camminate e della natura. Se volete affrontarlo, però, è consigliabile svestire i panni della moto e mettere un paio di comode scarpe da trekking.

Un’altra soluzione, non adatta ai deboli di cuore, è approfittare del “Volo dell’Angelo”: una sorta di teleferica unisce i due punti piu alti dei borghi, partendo da Pietrapertosa si viene imbragati ad un carrello e letteralmente “lanciati” verso Castelmezzano, passando a 700 metri di altezza sopra il fiume. Personalmente non ho ancora avuto il coraggio di provare, ma chi lo ha fatto dice sia un’esperienza indimenticabile. Per parte mia posso dirvi che le urla dei viandanti, siano esse di meraviglia o di paura, le si sente risuonare per tutta la valle!

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Una terza soluzione è quella di andarci in moto. Esistono due strade, una di servizio, che passa a monte dei due paesi facendo un lungo giro fra le campagne. L’altra, la più famosa e bella, passa a valle, la si imbocca non lontano da dove il nostro giretto è iniziato.

Da Pietrapertosa quindi ripartiamo. La strada qui è bellissima. Tortuosa, ripida il giusto e non troppo stretta, consente di divertirsi godendo nel frattempo di una vista spettacolare. Ad un certo punto si incontra un bivio a sinistra, l’unico: se la sbarra è aperta (al momento in cui scrivo è chiusa per lavori di manutezione, dovuti al pericolo di frane) la si imbocca, e ci si trova a percorrere la gola da una prospettiva che lascia assolutamente a bocca aperta.

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Castelmezzano si svela dopo essere passati attraverso una piccola galleria scavata nella roccia: il borgo in pietra è molto bello, come Pietrapertosa del resto, solitamente è abbastanza frequentato, ma non è quasi mai difficile trovare un parcheggio comodo ed entrare a piedi nel centro storico. Qui è possibile anche percorrere una via ferrata che conduce fin sopra le creste rocciose che dominano il paese, ma qualora non abbiate voglia di imbarcarvi in una simile impresa, vale comunque la pena salire fino al belvedere posto poco sopra all’abitato.

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Concludiamo questo breve giro ridiscendendo sulla SS407, e se magari nel frattempo vi è venuta fame, non sarà neanche difficile trovare una trattoria od un agriturismo dove mangiare un buon piatto di pasta tipica Lucana, fra i vari disseminati lungo la strada.

Questo articolo non vuole essere una esaustiva guida turistica, piuttosto uno spunto per scoprire, ognuno secondo la propria sensibilità, questo luogo del sud così particolare.