Una domenica (pre)autunnale

Che si fa una domenica in cui si puo partire di casa solo poche ore prima di mezzogiorno, ma in compenso la giornata sembra promettere temperature gradevoli ed un bel sole?

Semplice! Quattro panini presi in salumeria sotto casa e si parte con in testa due o tre idee confuse, ma la direzione è quella per me classica: Basilicata! Ma oggi abbiamo intenzione di prendercela con calma, infatti decido di avvicinarmi alle montagne per vie traverse…costeggiando ruderi di antiche masserie, pale eoliche, e sobbalzando sulle immancabili sconnessioni dell’asfalto.

Sulla SS277 vicino Garaguso (MT)
Sulla SS277 vicino Garaguso (MT)

Raggiungiamo la SS7 “Appia Antica” subito sotto Grassano, e qui inizia a delinearmisi davanti il giro da fare: il tempo sembra tendere all’incerto, su verso il valico dei Tre Cancelli non mi va di salire oggi, meglio puntare a sud, sulla SS277, in direzione di Accettura…non prima di aver dato una mano a tre simpatiche francesi in difficoltà con le mappature motore della loro Alfa Romeo presa a noleggio.

Purtroppo questa vecchia statale versa da anni in condizioni precarie, vittima anche lei dei movimenti del terreno argilloso tipico di questo angolo d’Italia: pur andando piano, in due, bisogna essere sempre concentrati per evitare dossi e tratti sterrati. Per fortuna la conosco bene!

Garaguso
Garaguso

Vista l’ora tarda, passiamo velocemente dentro l’abitato di Garaguso (diamine…un giorno o l’altro dovro fermarmi anche qui!), scendiamo dolcemente lungo gli stretti tornanti fino a costeggiare il torrente Cavone.
Ad essere sincero, avrei sperato di poter godere del primo rossore che contraddistingue questi splendidi boschi, ma bisognerà attendere ancora qualche giorno…ritorneremo.

Giunti ad Accettura ci mettiamo alla ricerca di un’area tranquilla dove divorare i panini. Provo a seguire le indicazioni di un cartello a fondo marrone nella speranza di trovare un’area picnic e invece… dinanzi a noi si apre una strada larga a malapena un metro che diventa un susseguirsi di crateri e inizia a scendere ripida verso il fondovalle. Non è il caso di proseguire oltre, mangeremo all’ombra degli alberi della villetta comunale nel centro del paese, e visiteremo il centro storico alla ricerca del vicoletto pozzo, “la strada più stretta d’italia” recita la tabella. A dire il vero non lo abbiamo trovato, pazienza… intanto sono quasi le quattro del pomeriggio, guardiamo verso sud, le nuvole si fanno piu minacciose. Meglio risalire verso il bosco, prendendo la bellissima strada che sale su per le pendici del monte Malerba e fare una sosta al centro visite del Parco del bosco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane.

Il bosco di Gallipoli Cognato
Il bosco di Gallipoli Cognato

Qui aprirei una doverosa parentesi perché probabilmente più d’uno non ne ha mai sentito parlare: situato sul limitare dell’appennino lucano, questo parco deve il suo nome non certo alle quote raggiunte (le vette più alte superano di poco i 1200 metri) quanto alla caratteristica conformazione rocciosa e verticale che assumono, simile nell’aspetto a quella delle più famose cugine nordiche.

Su due versanti affacciati sulla valle del torrente Caperrino sorgono due piccoli borghi, Pietrapertosa e Castelmezzano, piuttosto noti per essere collegati oltre che da una stupenda (ma purtroppo malridotta) stradina panoramica, anche da una coppia di cavi d’acciaio su cui scorrono carrucole dove assicurarsi e compiere quello che viene chiamato “Volo dell’Angelo“. Comunque ritornerò sull’argomento in un altro momento, visto che ho intenzione di proporre un itinerario passante da questi due bellissimi paesini.

Strada che conduce a Castelmezzano
Strada che conduce a Castelmezzano

Nonostante il tempo si sia fatto sempre più minaccioso, e le ore di luce a nostra disposizione siano poche, non possiamo sottrarci alla tentazione di percorrere la vecchia strada che sale a Castelmezzano (cui accennavo poco prima). C’è un cartello di divieto di transito, presente da che ne ho memoria, ma giudicate voi se abbiamo fatto bene ad ignorarlo! Giunti in paese occorre, come quasi ogni domenica, lasciare la moto in sosta al parcheggio per fare una breve passeggiata nel centro storico e, lasciandoci guidare dalle mattonelle decorate con le immagini più belle del paese siamo giunti nella piazza.

La vista dalla piazzetta di Castelmezzano
La vista dalla piazzetta di Castelmezzano

Il tempo di concederci un caffè, realizzare qualche “scatto” e siamo di nuovo in sella direzione casa, sperando di evitare il buio viste le condizioni del manto stradale lontano dalle superstrade.

Tuttavia quando si nota qualcosa di particolare è difficile resistere alla tentazione di andare a curiosare… ed è quello che succede nei pressi di Grottole (MT) appena noto una enorme costruzione ad arco dominare la parte alta della città.

I resti della navata centrale
I resti della navata centrale

Anche se sono le sette di sera e inizia a calare l’oscurità saliamo verso il paese percorrendo la bella strada tutta curve che accarezza le colline argillose tipiche di quest’angolo di Basilicata (divertendoci anche visto che il fondo è buono!). Giunti nel centro storico quell’enorme arco si rivela essere parte dei resti dell’antica chiesa dei S.S. Luca e Giuliano, abbandonata a causa di problemi di stabilità a metà del Settecento.

Ci aggiriamo con circospezione fra le rovine che nel frattempo sembrano essere state molto apprezzate dai volatili che ne hanno fatto la loro dimora, consumiamo l’ultimo panino e ci avviamo (questa volta per davvero) verso casa, percorrendo la strada che lambisce il bosco Coste e discende poi l’altro versante del colle, dal quale ci si apre davanti un bellissimo panorama, con Matera sullo sfondo, il lago di San Giuliano alla nostra destra e una splendida luna piena a illuminare il tutto. Arriva anche qualche innocua goccia di pioggia…ma intenti a guardare l’orizzonte non ce ne siamo neanche resi conto! La tentazione di fermarsi ancora una volta ed immortalare questo scenario c’è stata, ma è notte e non abbiamo neanche un cavalletto. Sarà una buona scusa per ritornare.

Il maltempo che abbiamo accuratamente scansato
Il maltempo che abbiamo accuratamente scansato

Si conclude cosi questa breve escursione di circa 270 chilometri fra la Murgia e la Lucania, spero di aver trasmesso a chi ha avuto la pazienza di leggere fin qui qualcosa di questo angolo di meridione sconosciuto al turismo di massa, mettendovi addosso un briciolo di curiosità che magari vi porterà su queste strade. E, last-but-not-least, che le foto siano di vostro gradimento! In fondo a questa pagina la galleria completa.

Un lampeggio a tutti!

http://www.borghitalia.it/pg.base.php?id=6&cod_borgo=515
http://www.ilmaggiodiaccettura.it/ http://www.comune.grottole.mt.it/hh/index.php

 

 


La mia Suzuki Bandit

Immagine 1 di 17

Un ringraziamento per averci fatto godere questa meravigliosa giornata!