Vedi qualcosa che attira la tua attenzione. E già questo non è così semplice, preso come sei a schivare le buche, evitare il brecciolino, verificare che non ci siano auto dietro, pullman nel senso opposto, cinghiali di lato e, non meno importante, che la strada davanti a te sia ancora intera e non parzialmente andata giù insieme alla montagna, dopo l’ultima pioggerella.
Dicevo, qualcosa ha catturato la tua attenzione.
Ti fermi. Spegni il motore.
Togli i guanti.
Togli il casco.
Tiri fuori la macchina fotografica dalla borsa.
Torni indietro a piedi…perchè fin quando ti sei fermato, è già tutto così diverso e meno interessante.
Scatti la foto credendo di star realizzando chissà quale capolavoro. La rivedi nel display e non ti convince, tanto più che la stessa foto fatta col cellulare sembra anche migliore. Riparti deluso, salvo poi fermarti nuovamente due curve più sopra perchè, di nuovo, pensi di aver visto chissà cosa, manco fossi Salgado o chessò io 🤣
99 (o forse 9999?) volte su 100 (…o su 10000?) tutta questa tiritera non sarà servita a nulla perchè una volta a casa prenderai quella foto e la cestinerai per direttissima.
…a volte va un pò meglio ed è per questo che continui a farlo😁
Calanchi lucani, SP “Val d’Agri” fra il torrente Sauro e Stigliano, 2024