SS7 “Appia”, fra Puglia Basilicata e Campania

(Dati riferiti al tratto Taranto – Avellino)
Lunghezza: 331 km
Comuni attraversati: Taranto, Massafra, Castellaneta, Matera, Miglionico, Grottole, Grassano, Tricarico, Vaglio di Basilicata, Potenza, Ruoti, Baragiano, Muro Lucano, Castelgrande, Sant’ Andrea di Conza, Teora, Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi, Ponteromito, Montemarano, Salza Irpina, Parolise, Atripalda, Avellino.
Quota min. – max: 0m – 1200m
Itinerario: caschettocaschettocaschettocaschetto
Asfalto: caschettocaschettocaschettocaschettocaschetto
Panorama: caschettocaschettocaschetto

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Parte 1 Parte 2

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Scrivere qualcosa in proposito di un monumento con migliaia di anni di storia alle spalle senza voler sembrare supponente o un finto esperto di storia antica non è semplice. Tanto più se pensiamo al fatto che, nel suo lungo percorso da Roma a Brindisi, questa antichissima strada romana attraversa quattro regioni per un totale di 730 chilometri. In realtà il tracciato della odierna via Appia in diversi tratti non ricalca affatto l’originario percorso romano, è anzi stato oggetto di numerose modifiche che lo hanno reso, negli anni, profondamente diverso da ciò che era anche solo un secolo fa. Per tutti questi motivi ho deciso di limitarmi al tratto che conosco e che ritengo motociclisticamente interessante, quello che partendo da Taranto attraversa tutto l’appennino sino in Campania, ad Avellino. Aggiungo anche che, storicamente, sarebbe più corretto percorrerlo in senso opposto ma… personalmente i bei tratti guidati che ci sono preferisco godermeli in salita!

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Dalle cozze ai Sassi

Partiamo dunque da Taranto, esattamente di fronte ai cancelli dell’ ILVA, la quale con il suo profilo e le sue polveri “ricopre” un’area altrimenti stupenda, mettendo in secondo piano le bellezze storiche e naturalistiche della città.

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Taranto.

Purtroppo guidare con la moto da queste parti non è certo salutare e neanche molto piacevole, dato che la via Appia è qui è una trafficata e dritta statale invasa da camion e automobili. Scappiamo quindi in direzione di Matera. Man mano che ci allontaniamo dalla costa il traffico diminuisce, la strada continua col suo andamento rettilineo dandoci la possibilità di guardarci un pò intorno, campi coltivati si estendono a perdita d’occhio fino al mare, sulla nostra destra le pendici dell’altopiano delle Murge, ricoperte di macchia mediterranea, digradano verso lo Jonio in maniera spesso brusca, spaccandosi qua e là in gravine di grande bellezza, come succede ad esempio a Castellaneta, a Laterza ed ovviamente nella molto più famosa Matera, dove è assolutamente obbligatorio programmare una sosta sul belvedere delle chiese rupestri (raggiungibile in due tornanti dal chilometro 583+200) e una visita nei Sassi (lo so, è banale, ma devo dirlo!) dove in moto riuscite comodamente ad arrivare e non mancano le possibilità di fare ottimi spuntini.

Due castelli e Tre Cancelli

Un’ altra manciata di chilometri di noiostrada ci attende finché, lambendo l’oasi di San Giuliano e passando sopra le spettacolari “Due Gravine”, abbandoniamo la superstrada proprio sotto Miglionico, da dove percorrendo la cresta di un lungo contrafforte argilloso giungeremo ai 1000 metri del valico dei Tre Cancelli, sito archeologico romano, area picnic, fonte freschissima, notissima meta per gli amanti della piega, dei ciclisti scalatori e last but not least, delle buone forchette che frequentano la locale trattoria. Insomma… un bel posto.(si vede proprio tanto che noi locals ci andiamo un giorno si e l’altro pure?)

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I tornanti nei pressi di Grassano (MT)

Ma prima di giungervi tocca risalire dal fondovalle fino a su, passando proprio sotto al castello di Miglionico, attraversare Grottole, Grassano, Tricarico. Purtroppo sino a Grassano la nostra cara Appia versa in uno stato che non si confà ad una strada della sua importanza, le sue belle curve sono inframezzate da frane, avvallamenti dove se non si sta attenti è un attimo decollare, brevissimi tratti cosi malconci da essere sterrati. Anzi a volerla dire tutta fino a un paio d’anni fa era anche interrotta!

 

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Il valico dei Tre Cancelli

Poi fortunatamente la situazione cambia radicalmente e da Grassano sino in cima ai Tre Cancelli le uniche cose a cui dovrete stare attenti saranno gli altri fruitori della strada e la vostra manetta del gas. 🙂 Io comunque vi consiglio di prendervela con comodo, gustarvi il panorama che si apre sulla valle del Basento e approfittare dell’occasione per visitare i centri storici dei quattro paesi che ho appena citato, bellissimi e ricchi di storia, come sicuramente noterete passandoci.

La strada prosegue nel silenzio del bosco sino al valico di Cupolicchio, poi poco prima di Vaglio di Basilicata si unisce con la SS96 “Barese” e scende gradualmente a Potenza. Occorre un po d’attenzione in questo tratto, spesso un po sporco e con asfalto imperfetto, oltre che punteggiato di abitazioni rurali, è quindi facile incontrare pedoni, animali e mezzi agricoli sulla strada.

Da Potenza a Sant’ Andrea di Conza, l’ultimo angolo di Basilicata

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Ruoti (PZ).

Lasciamo il capoluogo lucano salendo in modo piuttosto repentino, la strada ampia, panoramica e abbastanza ben asfaltata è sicuramente uno degli itinerari più validi della regione. Ce  n’è abbastanza di che soddisfare tutti i palati: tratti di misto veloce si alternano a stretti tornanti, e dopo essere saliti a 1200 metri in loc. Cerreta di sopra superiamo Ruoti e scendiamo fino a 400, nella valle della fiumara di Avigliano, che attraversiamo su un ponte d’epoca fascista. Seguendo il corso di questa fiumara in questo remoto angolo di Lucania, la strada velocemente ci porta nei pressi di Muro Lucano, a mio avviso uno dei borghi più interessanti lungo il tracciato della SS7.

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Muro Lucano.

Ci inerpichiamo a tornanti fra le antiche case, e una volta raggiunta la parte alta del paese deviamo sulla sinistra per raggiungere il belvedere posto sui resti dell’antico castello: la vista sulla valle sottostante è impagabile, il silenzio regna (quasi sempre) sovrano e ci permette di concederci minuti di assoluto relax…anche perché da qui in poi ci aspettano diversi chilometri di pist… ehm volevo dire di curve stupende  😆
Si perché i chilometri di strada che ci separano dal confine con la Campania (presso Sant’Andrea di Conza) sono un paradiso per gli amanti della piega: dapprima curve strette, in seguito più aperte seguendo il naturale profilo dei monti di quest’angolo di Basilicata.
La sede stradale è larga, l’asfalto ben tenuto e gripposo, questi trenta chilometri di via Appia si vorrebbe ripeterli all’infinito!

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Salendo verso Castelgrande.

Bene, per il momento faccio tappa qui, rimandando la descrizione del restante tratto sino ad Avellino di qui a qualche settimana, giusto il tempo che la primavera prenda piede e mi permetta di percorrere questo tracciato che sono riuscito a ricostruire solo ora…

Abbiate quindi un altro po’ di pazienza e restate sintonizzati… un lampeggio!

Marco